Nel fine settimana, Donald Trump ha annunciato nuovi dazi sulle importazioni da Canada, Messico e Cina. A partire da domani, 4 febbraio, le merci provenienti da Canada e Messico dovranno fare i conti con un dazio del 25%, mentre quelle cinesi del 10%. L’energia canadese sarà tassata invece al 10%.
Firmando un ordine esecutivo che impone nuovi dazi, Trump ha inasprito ulteriormente le tensioni internazionali. La decisione, a lungo minacciata, ha innescato una disputa internazionale accesa. Già sono partite le ritorsioni: Cina, Canada e Messico hanno annunciato contromisure in risposta ai dazi imposti da Trump
La guerra commerciale di Trump innesca il crollo del mercato
Nel mercato è aumentata l’incertezza, dato che i dazi potrebbero portare a un aumento dell’inflazione. Di conseguenza Bitcoin ha perso la soglia dei 100.000 dollari, mentre Ethereum ha subito una perdita pesante del 26,53%, crollando al livello di 2.135 dollari. Si tratta del calo più marcato in quasi quattro anni e il più grande ribasso intraday da maggio 2021.
Bitcoin ha subito un brusco calo, toccando un minimo di 92.460 dollari. Anche il resto del mercato è in rosso, dato che gli investitori si sono spostati verso asset più sicuri tra i timori di un aumento dell’inflazione e le turbolenze economiche innescate dalla guerra commerciale.
Il token di Ripple, XRP, ha perso il 23% in 24 ore, Solana è diminuita del 7,5% e la meme coin Dogecoin è scesa del 24,5%. In risposta ai nuovi dazi di Trump, molti trader crypto hanno cominciato a ridurre le loro posizioni su vari token.
Secondo i dati di CoinGlass, subito dopo l’annuncio sono state liquidate più di 2 miliardi di dollari in Bitcoin, coinvolgendo sia posizioni long che short. Di queste liquidazioni, ben 1,83 miliardi di dollari provengono da posizioni long. Questo vuol dire che i trader che puntavano al rialzo sono stati colpiti di sorpresa dal crollo del mercato.
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Inoltre i dazi americani rallenteranno il commercio globale e la crescita economica, riducendo il reddito disponibile e la spesa dei consumatori. Di conseguenza, gli investitori hanno meno soldi da spendere, anche in investimenti come gli asset crypto.
Inoltre le politiche commerciali che portano all’imposizione dei dazi, possono rafforzare il valore del dollaro USA. Un dollaro più forte rende più costoso l’acquisto di Bitcoin e altre criptovalute per chi non usa il dollaro, perché il valore degli asset è generalmente in dollari.
Le criptovalute ormai sono sempre più legate ai mercati finanziari tradizionali. Quindi, quando ci sono tensioni commerciali che spingono al rialzo o al ribasso le azioni, anche gli asset crypto tendono a seguirle, rispecchiando il sentiment generale degli investitori.
I dazi indeboliranno il dollaro e spingeranno al rialzo Bitcoin?
Gli analisti sono ancora divisi sulle possibili conseguenze a lungo termine dei dazi. Alcuni pensano che potrebbero indebolire il dollaro e ridurre i tassi di interesse negli Stati Uniti, cosa che potrebbe favorire Bitcoin nel tempo. Altri, però, avvertono che la guerra commerciale potrebbe portare a pressioni inflazionistiche immediate e a correzioni di mercati.
Markus Thielen di 10X Research ha osservato che, anche se Bitcoin ha registrato un aumento venerdì, la firma di Trump e l’introduzione dei dazi hanno innescato una flessione del mercato. Nonostante gli analisti si aspettassero i dazi già dal 1° febbraio, la loro implementazione ha comunque bloccato il rally dell’asset, mettendo a rischio i principali livelli di supporto.
Gli investitori sapevano dei dazi, ma si erano concentrati sulla saga di DeepSeek, trascurando l’impatto geopolitico e il rischio di misure di ritorsione da parte di altri leader mondiali. Ryan Lee, analista capo di Bitget Research ha affermato:
“Anche se Bitcoin è visto come una protezione contro la volatilità dei mercati tradizionali, la sua performance recente mostra quanto sia diventato sensibile agli eventi economici globali”.
“L’attuale reazione sottolinea come le tensioni geopolitiche e le decisioni politiche stiano sempre più influenzando le dinamiche del mercato crypto”.
Gli investitori puntano sui progetti in prevendita
Mentre il mercato è in rosso, sempre più investitori si stanno rivolgono ai progetti crypto in prevendita. Wall Street Pepe ($WEPE) è una delle prevendite di meme coin più chiacchierate. Finora ha raccolto 67 milioni di dollari e la fine è prevista tra soli 13 giorni.
Ma $WEPE non è una semplice meme coin. È un progetto che sta costruendo una vasta community attiva, dove i trader possono accedere a risorse esclusive. I membri della community di WEPE hanno accesso a strategie avanzate, segnali alfa e strumenti che li aiutano a navigare con successo nel mercato crypto.
Inoltre gli utenti possono scambiarsi consigli per avere vantaggio nel mercato.
Non solo. Ogni settimana vengono organizzate gare che rendono la partecipazione ancora più coinvolgente, offrendo anche occasioni uniche per mettere alla prova le proprie abilità di trading.
Oltre all’accesso alla community esclusiva, i titolari di WEPE possono mettere in staking i loro token, con la possibilità di ottenere un reddito passivo.
Conclusione
Nonostante il potenziale delle altcoin, ricordiamo che il mercato crypto è altamente volatile, quindi è fondamentale fare sempre le proprie ricerche. Questo articolo è a scopo puramente informativo e non deve essere considerato una consulenza finanziaria.